Chiamarla scappatella non mi sembra il termine giusto, perché durò più o meno 6 mesi.
Avevo adesso uno studio bellissimo, arredato da un architetto di grido, con tanto di soppalco: uno studio da fare invidia al migliore dei professionisti. Del resto lavoravo anche con una decina di Banche e potevo permettermelo.
In effetti presi i migliori mobili possibili, facendo un leasing, ed il gioco era fatto.
Poi, avendo anche un socio (non l'avessi mai fatto !) arredai anche il suo studio.
Ma non parlerò di quello che mi avrebbe combinato. Lasciamo perdere.
Quando tutto andava bene, avevo assunto tre segretarie, una per il mio socio, una per lo studio in generale ed una mia personale.
Quella personale era una biondina dal viso non eccezionale, ma dal corpo decisamente esplosivo. Mi piacque subito, anche per come sapeva lavorare, con diligenza ed avvedutezza. In breve raggiungemmo un'affinità ideale non indifferente. E lei, pur avendo un ragazzo con cui stava da molti mesi, non disdegnò le mie attenzioni, anche eccessive, con disappunto dell'altra segretaria che, in rotta con il marito, so bene che aveva puntato molto su di me.
Io comunque andavo ripetendomi che un'avventura con lei non l'avrei disdegnata assolutamente, anche se felicemente (...) sposato. Ma non è che a mia moglie facessi mancare niente, neppure l'amore e l'affetto incondizionati e senza mezzi termini.
Ma la cosa accadde all'improvviso.
Una volta dovetti trattenermi in studio ben oltre l'orario e, cosa che notai subito,, anche lei si trattenne con me.
Terminato il lavoro ci mettemmo a parlare di cose futili...troppo futili e non attinenti con il lavoro stesso. Lei mi diceva del suo ragazzo gelosissimo ed io le dicevo del mio rapposto con mia moglie, che, pur essendo incantevole, mostrava qualche cosa di strano. Notai che anche lei mi disse (ci davamo del "tu" in assenza di clienti): "Tu lavori troppo e le pillole che prendi per lavorare anche 14 ore al giorno e poi per poter dormire non ti fanno assolutamente bene". Fu un lampo, il classico colpo di fulmine: una donna che mi capiva. Incredibile: io, che avevo dovuto sorbirmi dall'età di 20 anni le lamentele dellla mia donna, a volte tenere, a volte molto cattive. Ma lei fu di una tenerezza incredibile.
Mi alzai e le andai vicino, anzi alle spalle, e cominciai a carezzarle i capelli biondissimi, abbastanza corti e finissimi. Non dette segno di fastidio. Anzi mi parve apprezzare quel gesto così dolce.
"Sai, per quanto viva bene, adesso, ho notato che qualcosa, e non so esattamente che, non va bene con mia moglie. Sono sensazioni, certo. Ma non tutto quadra bene".
Mi avvicinai alla poltrona e la fissai a lungo. Diventò un po' rossa. Ma ormai era fatta. Colpito da un dolce raptus mi avvicinai al suo viso e ne carezzai le guance, la fronte, il naso: tremava, notai. Ma non si muoveva. Anzi accennò ad una timida carezza anche lei.
Mi sedetti sulle sue ginocchia rannicchiandomi quasi fetalmente per cercare ancora tenerezza. E lei capì . Ci baciammo per un'eternità e ci abbracciammo da farci male, nonostante io fossi più alto di lei di una ventina di centimetri.
Fu subito amore. Eravamo rimasti nello studio completamente solo e fecemmo l'amore, abbandonandoci completamente, come per una sorta di liberazione. E fu bellissimo. Eppure, pensai, avevo una quindicina di anni più di lei. Ma li portavo molto, molto bene e poi, a detta di tutti, avevo un carisma tale che avrebbe sconvolto chiunque..
Il mio lavoro da quella sera in poi fu molto più piacevole.
Arrivavo tutte le sere a casa molto tardi, ma nessuno ci faceva caso, tanto il frigo era sempre pieno e mia moglie aveva sempre i soldi per far compere, carte di credito e assegni, e non poteva lamentarsi neppure di assenze...amorose, perché a tutti gli effetti non le mancavano ed io (horribile dictu) le volevo comunque un mondo di bene.
Insomma ero leggermente...bigamo, ma amavo le due donne ugualmente, senza far mancare niente alla famiglia ed alle mie figlie, cui volevo un bene dell'anima.
Furono sei o sette mesi splendidi, con io che rinascevo di giorno in giorno, quasi che avessi stretto un patto col diavolo, ammesso che fosse esistito.
Con A.G. i tabù dell'amore non sussistevano ed ogni volta inventavamo qualcosa di nuovo.
Una volta ci prese di andare in collina e fu amore, stupendo, nonostante i cacciatori che passavano e le battutine che facevano. Ma che ce ne importava ?
Poi iniziammo a darci appuntamento in una casa gentilmente prestata da una amico funzionario di banca.
Ricordo un episodio. Le dissi:"vorrei che tu venissi vestita da uomo, insomma con giacca e pantaloni, con sotto una biancheria intima particolare".
E lei lo fece. Dai vetri della finestra la vidi avvicinarsi con un completo grigio maschile, ma sarebbe più giusto definire da manager, e aspettai con ansia che salisse le scale. Chiusa la posta, l'abbracciai teneramente, poi iniziò a spogliasrsi come in un film, disseminando i vari abiti per la casa e lascianco solo la biancheria intima, che sapeva benissimo che mi piaceva.
Sul letto facemmo l'amore in tutti i modi, per 5 meravigliose ed interminabili ore,, fino a che giacemmo spossati, completamente distrutti.
Avevamo provato tutte le posizioni, nessuna esclusa, eludendo tabù e pregiudizi vari. Ed era stato un pomeriggio meraviglioso.
Cui peraltro ne seguirono altri.
La nostra relazopne proseguì fino a che io, in sostanza, ebbo il crack finale(col lavoro). Poi ci disperdemmo, tristemente, malinconicamente, anche perché io le avevo detto che ero disposto anche a lasciare la mia famiglia per andare a vivere con lei. Ma forse fu anche questo che la spaventò un po': aveva pur sempre dei genitori ed io avevo 15 anni più di lei. E, posta di fronte ad una simile prospettiva, capì che la cosa non poteva essere possibile.
Per cui il distacco fu sofferto, molto sofferto ed io mi trovo ancora adesso a ricordare quei momenti d'amore e tutto ciò che combinavamo insieme.
Trovai subito un nuovo lavoro e la vita ricominciò a fluire in me, anche se, ormai, la relazione con mia moglia era divenuta molto traballante.
Ma sapevo benissimo, col carattere che ho, che la vita mi avrebbe di nuovo sorriso, e verso la fine degli anni '90, quando mi separai definitivamente da mia moglie, ricominciai subito le mie avventure amorose.
Carlo Salvadorini
pubblicato il 06.10.2009 [Testo]