"Periodo rosso"
E già vogliamo parlare di quella cosa che sembra più fantastica dell'unicorno, ha avuto più avvistamenti degli Ufo e si dice che risieda nell'area 51 del nostro cuore: praticamente inaccessibile ed inspiegabile. Che dire, dopo tante minacce ci arrivi anche tu alla soglia dei fatidici quarant'anni. Ci arrivi con il tuo omologato bagaglio di frustrazioni, delusioni, rimpianti e voglia, tanta, di rivalsa.
La prima cosa che scopri è che tutto quello che i comici dicono e che tanto ti faceva ridere è la realtà. Tu ti prendevi gioco in anticipo di ciò che saresti diventata. Una delusa cronica, single per scelta, tua o di altri, alla caccia disperata dell'ultimo scampolo di vestito adolescenziale si, ma rigorosamente ai saldi. Sai l'euro ci ha sballato tutti più dell'arrivo della mezza età. Eh già! A meno che non abbiate fatto un patto con chicchessia per arrivare a cento anni, mi sembra che quaranta siano più o meno il giro di boa. Ma torniamo all'amore: oscuro oggetto del desiderio o semplicemente oscuro perché carente anche di desiderio. Vieni travolta dal periodo feste e discoteche (diciamo come periodo rosso di picassiana colorazione). Ti hanno sempre fatto schifo, non ti sei mai divertita ed hai sempre odiato i tipi da discoteca.
A quarant'anni sembra che non trovi uomo se
non lì . La musica è sempre quella di venti anni fa. Strano ti sembrava di avere
sentito parlare di hip hop, ma in discoteca non ce n'è traccia. Tutto
rigorosamente "tarzan boy" del compianto Baltimora (mi chiedo quanti ricordino
il nome) o "sex crime" dei mitici ed ossidatissimi Eurythmics. Pensi che ci sia
stato un congelamento globale nella melodia discotecana, ma quando ti concentri
sui volti dei danzanti ti sembra di essere stata proiettata improvvisamente nel
tuo futuro. Cerchi disperatamente di ignorare che anche tu hai subito la stessa
metamorfosi e ti scopri a dire: "eh ma sono tutti grandi!". Come te, cara, come
te!
Certo è peggio quando sbagli giorno e vai nel turno dei ventenni.
All'inizio sei entusiasta e, complici le scarse luci, ti lanci in pista
all'inseguimento, questa volta si, dell'ultima canzone megadance sentita alla
radio. Ma il fiatone si fa sentire dopo poche contorsioni, non è una musica
adatta alle tue giunture arrugginite di impiegata e così malauguratamente
rallenti e ti guardi intorno: "ma sono dei bambini!". No sei tu che sei
anziana. Il periodo rosso finisce annegato in mille scuse per evitare il gruppo
appena conosciuto di irriducibili ed ostinati scansatori del tempo che passa.
Ti inventi improbabili impegni di lavoro come se reggessi le sorti di tre
multinazionali agguerrite, dipingi tua madre sempre in bilico fra la vita e la
morte. Ed invece stai per passare al un altro periodo: quello blu o se
preferisci quello dei corsi. Ma questa è un'altra storia.
Avevo accennato
all'amore ma ancora non se ne vede traccia. Infatti è proprio così . Nel periodo
rosso scopri l'intenso uso del cellulare come veicolo incontrastato di una
strana forma di comunicazione: sms. Con i messaggini ti hanno chiesto di tutto,
nell'ordine: scopare, presentargli l'amica, il numero di telefono dell'altra
amica, se gli dai un passaggio, scopare. Tu hai imparato ad usare un solo
messaggio "vaff..". Non lo scrivi neanche più, ricicli lo stesso e spesso lo mandi
con l'invio multiplo. Hai anche provato a non dare il tuo numero di cellulare
ma in quel caso al tizio restava la terza voce dell'elenco precedente:
chiederlo all'amica. Ti sei accorta del gran numero di amiche poco furbe o
troppo, in genere lo danno ai loro scarti.
Ultima chance, prima della chiusura
definitiva del periodo revival disco sono i free drink, centri di spaccio degli
alcolici più annacquati e di bassa qualità. Bevi quanto vuoi con la modica
spesa di 20 euro. Un vero affare... per chi deve smerciare vini che stanno ormai
virando ad aceto esattamente come te ed il morale. Ridateci i balli della mattonella!
E l'amore? Eh? Ah? Cosa?
daria cemonda
pubblicato il 01.08.2007 [Testo]