"E ne vogliamo parlare d'amore?"
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Una donna quando arriva a quarant'anni entra nella sua fase delle scoperte. La prima cosa di cui si rende conto è l'effettivo sbilanciamento nel genere umano fra il numero delle femmine e quello dei maschi. Ben presto si accorge che quell'allegro e vociante gruppetto di amiche del liceo si è trasformato in un gruppo starnazzante dalla gaiezza forzata obbligatoria maschera di un volto rigato dalla delusione.
Donne, donne, donne ovunque e dovunque. Tutte interessate a tutto. Donne che inseguono i corsi più disparati probabilmente alla ricerca oltre che del sapere, anche dell'uomo della propria vita. Perché se c'è una cosa in cui le donne non demordono è nelle illusione di un uomo in calzamaglia che con un sorriso, anche forzato, le rassicuri che le favole in fondo, forse troppo in fondo, esistono. Eppure lo sanno che l'unico vero uomo principe affidabile è mago Zurlì . Chi è troppo giovane per sapere di cosa sto parlando vada a cercare in wikipedia o google questo emblema stilistico di tutte le fiabe più idiote della nostra infanzia.
I corsi di speleologia, trekking, free climbing, vela, windsurf, surf, tiro con l'arco, tiro a segno, tiriamo-tutto-quello-che-ci-viene-in-mente, sono stati presi d'assalto dalle novelle virago il più delle volte un po' attempate. I maschi, già sconcertati e storditi di loro, si ritirano sempre di più arroccandosi in quello che sembra il loro ultimo inespugnabile baluardo: il calcio.
Lì le donne nauseate da anni ed anni di lessatura delle cellule grigie dalle trasmissioni televisive praticamente quotidiane, non riescono ancora a spingersi. Se volete liberavi di una donna è sufficiente brandire un pallone da calcio a mo' di crocefisso. Le massacra-caviglia continuano ad avere diffidenza a rincorrere in gruppo una sfera. Ancora a quel livello di ottenebramento intellettuale non sono arrivate ma, tremate uomini, fra un po' raggiungeremo anche quel "traguardo".
E così che anche io (faccio parte della mischia feroce) ho pensato di essermi incuriosita al corso di somelier. Ho desistito: costo proibitivo, impegno richiesto elevato, ma soprattutto donne, donne, donne. Mi sono immaginata a partecipare alla solita gara di vestiario in cui ci lanciamo quando nel gruppo il numero dei componenti di sesso femminile supera l'unità.
Sapete che negli Stati Uniti ai corsi di maglia si iscrivono molti uomini? Magari potrei provare ad un corso di taglio e cucito, o di ricamo? Insomma a meno che le donne siano dotate anche del dono dell'ubiquità prima o poi ci sarà qualche corso dove non sei travolta dalla loro quantità!
Già ma anche io parlo dei corsi come se dovessi recuperare tutto ciò che ho perso in poco tempo per colmare carenze culturali o forse solo affettive.
Però una lancia in favore delle mie colleghe voglio spezzarla, infatti perché nelle manifestazioni culturali ci sono sempre e prevalentemente donne? Ma alla maggior parte degli uomini fanno proprio così schifo libri, prosa, lirica? Mah! Nel dubbio e perplessità ho preso l'opuscolo per iscrivermi al poligono di tiro, almeno come sagoma per il bersaglio un uomo lo troverò.
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daria cemonda
pubblicato il 04.08.2007 [Testo]