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Uno scritto a caso

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[scritto]
stefano martellucci
14.05.2008

Una favola dei tempi moderni

La storia che ho sentito raccontare oggi pomeriggio dopo pranzo dalla famiglia del mio fidanzato ha dell’incredibile. È una storia che tutti dovrebbero conoscere e ricordare ogni volta che provano un’immensa sfiducia nei confronti del  mondo, della politica, della Chiesa, delle istituzioni, del vicino di casa, della persona che non rispetta la fila alle poste. È una storia piccola, che non ha niente di trascendentale, dove non c’è un eroe che salva la fanciulla dalla strega cattiva né il poliziotto che sventa una rapina, ma è la dimostrazione che l’onestà alberga ancora nel cuore delle persone. Alla faccia di chi sa solo dire che il mondo va a rotoli e non fa nulla per cambiarlo.

Nunzia, la suocera della madre del mio fidanzato, ha smarrito pochi giorni fa un portafoglio contenente trenta euro e il bancomat… con tanto di codice pin accanto!
Praticamente la possibilità per qualunque fortunato che avesse trovato il portafoglio di usufruire di soldi non propri, chi se ne frega se molti o pochi, di questi tempi anche ci si attacca anche al centesimo, figuriamoci ai soldi di un’altra persona, per di più sconosciuta e con una minima probabilità di rintracciarti.
Si sa pertanto che l’occasione fa l’uomo ladro. Ed è proprio così che è stato per la persona, uomo o donna non si sa, che ha trovato il portafoglio di Nunzia e ha ben pensato di prelevare con il bancomat  250 euro.
Purtroppo, per un disguido della banca, Maurizio, il figlio di Nunzia, è venuto a conoscenza del prelievo tramite Internet solo quattro giorni dopo, e ha deciso solo a questo punto di far bloccare la carta, scelta non presa prima pensando che forse nessuno avesse trovato il portafoglio, che magari la madre l’avesse solo dimenticato in una borsa o lasciato in giro per casa.
Maurizio ha così chiesto a suo fratello, Stefano, di andare in banca la mattina dopo per bloccare il conto e andare poi dai carabinieri ad esporre denuncia. E proprio in banca Stefano è venuto a conoscenza dell’incredibile parlando con l’addetta ad ascoltare le richieste e lamentele dei clienti.
Il giorno prima in banca erano arrivati un pacco ed una lettera anonimi. Proprio il fatto che non ci fosse alcun nome ha spinto gli impiegati a chiamare la polizia, temendo che quel pacco contenesse una bomba. Dopo quattro ore passate nel dubbio se chiamare da Pescara i bombaroli o meno, qualcuno più coraggioso degli altri, o forse semplicemente più incosciente, si è deciso ad aprire il pacco: immaginatevi la meraviglia quando, al posto della tanto temuta bomba, la polizia e gli impiegati si sono trovati davanti il portafogli di Nunzia con dentro i trenta euro, il bancomat e perfino i 250 euro che erano stati prelevati!
Nella lettera anonima, il ladro pentito (o la ladra pentita) ha pregato al direttore di banca di scusarsi al suo posto con la proprietaria del portafoglio per quel “momento di pura stupidità” in cui si è servito dei suoi soldi.
E non è finita qui: chi ha trovato il portafoglio se ne deve essere probabilmente disfatto appropriandosi solo del suo contenuto, così ha deciso di andare in un negozio e di acquistare “su consiglio della commessa” un portamonete di ampie dimensioni, nero, con un pupazzo disegnato e colori sgargianti sul davanti, in perfetto stile anni ’80.
Chi si è pentito della sua “marachella” ha evidentemente pensato di fare le cose per bene, perché invece di fare il suo acquisto a poco prezzo o in un mercatino, ha speso poco più di 100 euro per un portafoglio firmato Braccialini, tanto per essere sicuro di essere perdonato dalla proprietaria, e ha messo in una tasca una piccola calamita della Madonna di Medjugorie a cui ha attaccato un centesimo porta fortuna.
Quando Nunzia ha ascoltato come è stato ritrovato il suo portafoglio, è rimasta di stucco, quasi non credeva alle sue orecchie; e, d’altronde, chi venendo a conoscenza di questa faccenda non rimarrebbe senza parole?
Viviamo in un mondo in cui raramente ascoltiamo storie a lieto fine, siamo abituati a leggere sui giornali della crisi e della corruzione dei politici, e ai telegiornali che ci propinano sempre i casi più truculenti e dolorosi di cronaca nera a cui dedicano perfino i programmi in prima serata, mentre sembra non esserci posto per le persone umili ma di grandi valori che fanno buone azioni, piccoli miracoli concreti e quotidiani per gli altri. Io non credo davvero che la gente, che ogni persona che veda la tv, abbia una curiosità così morbosa, irrispettosa e quasi perversa per il dolore degli altri, i media dovrebbero dare spazio alle belle storie, aiutano a sperare.
Siamo avvezzi a guardare il prossimo con sospetto, ancora di più se è straniero, menomato o disabile mentalmente, cresciamo con l’idea di non fidarci di nessuno, lasciamo l’onestà agli antichi e le parole sulla bontà e la fratellanza alla Bibbia, non crediamo nella tolleranza e forse, in fondo in fondo, nemmeno che possa esserci un domani di pace e amore; invece le persone buone esistono. Le persone che sbagliano, ma sanno porre rimedio esistono. Persone di cui potersi fidare esistono.
È  vero che al mondo c’è anche il male, è vero che forse oggi conviene più essere cattivi e disonesti piuttosto che il contrario per raggiungere i propri obiettivi passando dalla strada più semplice. Non sono un’ingenua, anche se credo che il mondo non faccia così schifo. Se è vero però che “il mondo va a rotoli” , come tutti dicono,  l’anonimo protagonista di questa favola dei tempi moderni ha certamente contribuito a raddrizzarlo, e nel modo più semplice possibile. A dimostrazione che la rettitudine non è solo degli antichi, basta guardarsi bene intorno, oltre i pregiudizi, oltre il proprio palmo di naso.


Maddalena pubblicato il 05.11.2012 [Testo]


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