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Uno scritto a caso

era ottobre

Ti ricordi era ottobre, le prime nebbie, le immagini forti di momenti rubati agli sguardi indagatori di persone che ti escludono.

Un tramonto vissuto su una spiaggia affollata, una cena scomposta in un giardinetto pietroso, un gelato mangiato frettolosamente passeggiando sul lungomare, poche parole, un caffè al tavolino di un bar in piazzetta, una buonanotte sussurrata, la parete che divide i corpi e gli spiriti ed è già finita la vacanza.

Il ritorno in città: forse non sarebbe mutato nulla.

La magia segreta dell'impossibilità dello scambio e del contatto svaniti complice un viaggio, chilometri e chilometri a contatto di braccio, parole sciolte in dialogo, silenzi in attesa di altre parole; una sosta: il contatto dei corpi, casuale, intenso, il profumo che riempe le narici ed arriva dritto al cervello.

Scoprire, finalmente, di non essere soli, condivere inconsciamente lo stesso percorso con la necessità improvvisa e stimolante di rivelarsi.

Una mattinata di lavoro, stanchi ad un tavolo, un piatto di pasta ed ancora parole, il tempo riempito con esperienze, impressioni, fantasie: il caffè, un digestivo, altro lavoro ed il ritorno.

Ancora strada, amica di giorni e giorni passati in attesa di quello che adesso è speranza concreta: una compagna di vita.

L'arrivo, l'arrivederci, un'altra notte per pensare, immaginare il domani, un pò di riposo ed è già l'alba.

La strada, la stessa di ieri, la consapevolezza nuova della necessità di incontrarsi: il resto non conta, il lavoro passa veloce.

Un boccone inghiottito per iniziare una lunga passeggiata; il contatto, voluto, delle mani, le frasi interrotte da risate complici, l'imbarazzo lentamente lascia il posto alla confidenza.

Ancora ritorno, altre notti solitarie, giornate in cui parole e sguardi si cercano: comunicare a

distanza, telefonate interrotte da un rumore, l'abbaiare di un cane, una macchina che passa veloce.

Sorrisi nascosti, appuntamenti ritardati, parole pensate e non dette, le partenze ed i ritorni di uno o dell'altra, le attese segrete e le ansie solitarie.

Sono finite le giornate estive, il calare veloce del sole in pomeriggi ancora giovani, qualche cena rubata alla normalità quotidiana, incontri veloci che non placano il desiderio, il profumo della pelle come persistente memoria.

La nebbia autunnale ci scopre finalmente insieme.


maurizio caregnato pubblicato il 28.05.2009 [Testo]


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